Il nostro comune

 

IL NOSTRO COMUNE

Emergenze meteorologiche

Il nostro Comune ha da tempo attivato un sistema di messaggistica tramite WhatsApp per consentire alla cittadinanza di ricevere sul proprio smatphone allerte meteo, notizie relative ai bandi, servizi, eventi ed eventuali emergenze. Per iscriversi è sufficiente inviare un messaggio, tramite WhatsApp al numero3668301788 

Il 30 Luglio, in occasione del Consiglio Comunale, è stato consegnato un attestato di merito agli alunni Elisa Barsanti, Emanuele Curcu, Leopoldo della Posta, Giacomo Pardini, Sergio Pezzini, Lorenzo Russo e Viola Simonelli perché hanno superato gli esami dell’ultimo anno della Scuola secondaria di primo grado con 10 e lode.

Il territorio comunale è interamente cardioprotetto. L’ultimo e sedicesimo defibrillatore è stato istallato il 15 Febbraio.

 

 Mostra di Bozzetti per un monumento a tutti i bambini morti in guerra

Dal 25 Maggio al 3 Giugno a Palazzo Pretorio, ad opera dell’Associazione “ Non c’è futuro senza memoria” si è svolta una Mostra di Bozzetti per realizzare un Monumento a tutti i bimbi vittime di guerra.ConcorsoBozzetto

Hanno partecipato il Liceo Artistico di Cascina con 2 Classi e 12 bozzetti, il Liceo Artistico porta Romana di Firenze con 21 bozzetti e il Liceo Artistico Felice Palma di Massa con 2 bozzetti.La Giuria dopo aver esaminato tutti i bozzetti ed essersi compiaciuta con tutti i ragazzi “bravissimi nella realizzazione e nella vita di ogni soggetto, maturi nell’espressione plastica tra luci, ombre e dinamiche” ha premiato il bozzetto IL GIOCO di Emanuela Grispino della V A del Liceo Artistico Porta Romana di Firenze.

 

 

VICOPISANO

Cenni storici

Le origini di questo paese sono antiche e certamente risalgono al periodo precedente il X secolo. Il suo antico nome er «Vicus ad Auseris insulam» divenuto poi Vico Auserissola ed infine Vico Pisano.

Vicopisano panoramicaIn Epoca medievale l’importanza  di Vicopisano era data dalla posizione del colle su cui sorgeva. Da quella sommità  dominava la confluenza dell’Arno ( che gli consentiva il collegamento tra Firenze e il mare di Pisa) con la Serezza ( che lo metteva in comunicazione con il Lago di Sesto ed i terreni a lui circostanti compresa la grande Abbazia Benedettina di S. Salvatore a Sesto, fondata nel 668, e tutta la Lucchesia).

Probabile centro amministrativo fondiario in epoca longobarda (Banti 1985, p. 10), il borgo di Vicopisano faceva parte dei vasti possedimenti dei marchesi Obertenghi. Il documento più antico che testimonia la sua esistenza risale al 934 quando il Vescovo Zenobio concede a prete Giovanni l’investitura della chiesa plebana di S. Maria e S. Giovanni a Vico.

 Vico rimase sotto la giurisdizione dei vescovi pisani fino al 975 quando fu ceduto in enfiteusi ai figli del Marchese Oberto.

Tornò nuovamente sotto la giurisdizione dell’Arcivescovo di Pisa agli inizi del XII secolo. Tale dominio venne anche riconosciuto dall’imperatore Corrado II; probabilmente risale a questo periodo la 2° cinta muraria che doveva cingere l’attuale Palazzo Pretorio. I vicaresi che mal sopportavano tale dominio, insorsero per ben due volte: nel 1156 e nel 1161 per rivendicare la loro autonomia, ma senza alcun risultato.

Nella prima metà del XIII secolo Vico passò sotto il potere politico del Comune di Pisa, fatto che venne accettato con grande soddisfazione dalla popolazione.

Da questo momento Vico, che costituiva un’importante fortezza di confine tra i territori della Repubblica Pisana e quelli di Lucca e Firenze, divenne uno dei maggiori e più fedeli alleati di Pisa. Vicopisano partecipò attivamente alle fortune marinare di Pisa e molta della classe dirigente cittadina qui costruì case e torri conferendo al paese l’aspetto di una vera e propria piccola città.

La sua importanza crebbe ancora di più durante le lotte guelfe e ghibelline: nel 1275 il Castello di Vico fu occupato dai fuoriusciti della lega guelfa toscana comandata dal conte Ugolino della Gherardesca esiliato da Pisa un anno prima. Dopo la pace del 1276 venne reso ai pisani che da allora vi tennero, per difendersi, ben quattro guarnigioni.

Con la sconfitta di Pisa alla Meloria (1284) iniziarono nuovamente le offensive da parte della lega guelfa toscana. Vico che era una delle più importanti roccaforti ghibelline, divenne oggetto di ripetuti tentativi di occupazione sia da parte dei guelfi lucchesi, sia da parte dei fiorentini che occuparono la torre di Caprona.

Anche il Capitano lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli cercò per ben due volte, ma inutilmente, di conquistare Vico: la prima nel 1323 servendosi del tradimento di alcuni «terrazzani» e la seconda nel 1324.

Dopo la pace di Montopoli (1329) con la lega guelfa, il governo degli AVicopisanoCastellonziani di Pisa ordinò che vi fosse costruita una rocca e una nuova cinta muraria con torri alla base del colle su cui sorgeva Vico.

Alla fine del XIV secolo iniziò per Vico, come pure per tutto il territorio pisano, un periodo di decadenza. Le frequenti invasioni fiorentine, lucchesi e viscontee causarono distruzioni e saccheggi. A tutto ciò si unì una grave crisi nel settore agricolo che provocò carestie (1347) ed il diffondersi di pestilenze (1365-1383).

I fiorentini, approfittando delle circostanze, tra Luglio ed Ottobre 1405  posero il primo assedio a Vico, conquistandolo per fame il 16 luglio 1406: iniziò per Vico il primo periodo di dominazione fiorentina. Nel 1494 i Vicaresi si ribellarono mantenendo la libertà fino al 1498 quando fu riconquistata dalle truppe fiorentine guidate da Paolo Vitelli. I fiorentini sfruttarono a proprio vantaggio la buona posizione del borgo, adottando per esso una politica diversa dagli altri centri della zona in cui avevano smantellato le difese militari: Vicopisano fu invece rifortificato seguendo il progetto del Brunelleschi che volle la costruzione della cinta muraria più esterna nonché la Rocca con il mastio.

Nel 1502 i Pisani riconquistano Vico e i Fiorentini lo ripresero nel 1503 rimanendovi fino all’Unità d’Italia.

Sotto il dominio dei Medici, ed in particolare di Cosimo I (1537- 1574) nominato Granduca di Toscana nel 1569 e di Francesco I, Vico perse gran parte della sua importanza come castello: nel 1559, infatti, la deviazione del corso dell’Arno, che fu allontanato dalle sue mura e la conseguente bonifica della pianuVicopisano2ra circostante lo trasformarono da fortezza in centro agricolo.

Si deve infatti ricordare che sotto Cosimo I venne istituita nella zona di Cesana (tra Vico e Calcinaia), una fattoria di diretta proprietà granducale.

Nel 1630-32 il paese fu duramente colpito dalla peste: nel 1631 su 800 abitanti, nel mese di Settembre ne erano già morti 360.

 Oggi sono da ammirare:

Gli stemmi delle casate di appartenenza dei vari vicari che si succedevano, di norma ogni sei mesi, alla guida della circoscrizione vicarese sono ancora oggi in parte visibili sulla facciata esterna e su quella che si affaccia sul cortile interno dell’ex-Palazzo Pretorio posto sulla sommità del borgo. La sua struttura ospitava le carceri e gli appartamenti del Vicario.

Oggi Vicopisano conserva 12 torri, databili tra i secoli XI° e XV°, che caratterizzavano il centro storico. Percorrendo le strette vie che portano in alto verso il Palazzo Pretorio e la Rocca, è possibile ammirare i resti di quelle che furono alcune delle numerose case torri costruite nel periodo medievale.

Chiesa di VicopisanoL’unica Chiesa medievale rimasta in paese è la Pieve di Santa Maria, una struttura del XII° sec. al cui interno si trova il gruppo ligneo della Deposizione di Gesù dalla croce del XIII° sec.

Costruita tra il 1434 e il 1438 c’è la rocca disegnata dal Brunelleschi, esempio di fortificazione militare ancora ben conservato.

 

Vicopisano e le sue Frazioni” Centro Studi D. Cavalca Stampato dalla Grafica Pisana
 BENVENUTI A VICOPISANO a cura del Comune di Vicopisano Stampato dalla Grafica Pisana

 

VICOPISANO: Il gioiello di Brunelleschi

Un patrimonio storico-culturale ricchissimo, tante iniziative eco-sociali

per garantire un’alta qualità di vita: scopriamo lo splendido borgo medievale con

il sindaco Juri Taglioli

 

Sindaco: inquadriamo geograficamente la sua cittadina.

Vicopisano, borgo medievale fortificato da Brunelleschi, si trova nell’immediato entroterra pisano, adagiato tra Monte Pisano e Arno e a questo deve le sue peculiari caratteristiche e il contesto ambientale unico. Il capoluogo e le località, Caprona, Cevoli, Cucigliana, Guerrazzi, Lugnano, Noce, San Giovanni alla Vena e Uliveto Terme sono a breve distanza dalle principali arterie di comunicazione della zona, come l’Autostrada AA 11 e la Superstrada FI-PI-LI, ma al contempo i centri abitati offrono un’alta qualità di vita, molto verde, tranquillità e aria pulita. Vicopisano dista solo 14 chilometri da Pisa, 30 da Livorno, Lucca e Montecatini Terme, 45 da Volterra, 65 da Firenze. 90 da Siena. La sua posizione piuttosto centrale la rende una meta ideale per spostarsi in tutta la Toscana.

Quali sono le origini del Comune?

Sorgeva su un colle alla confluenza di due importanti corsi d’acqua, l’Arno, che consentiva il collegamento con Pisa e il mare, e l’Auser che metteva in comunicazione con il Lago di Sextum. Aveva quindi grande importanza strategica ed è probabile che il colie fosse già abitato in epoca etrusca. E’ certo che in epoca altomedievale vi fossero in zona proprietà dei Marchesi Obertenghi e a loro, verosimilmente, si deve la costruzione del Castello di Auserissola, primo nucleo di sviluppo del borgo di Vicus, poi passato ai Vescovi di Pisa e quindi alla potente Repubblica Pisana che rese Vicopisano avamposto nell’organizzazione militare del suo contado. Il borgo accolse presto tra le sue mura un ceto di ricchi mercanti che costruì case e torri. La fine del XIII secolo segnò, purtroppo, l’inizio del declino di Pisa, contrastata in mare da Genova e per terra da Firenze e Lucca, così Vicopisano venne ulteriormente fortificato e dotato di una Rocca. Nel 1406 cadde in mano a Firenze che rifortificò il borgo seguendo il progetto di Filippo Brunelleschi: ancora oggi la sua mano indelebile e il suo genio sono immediatamente e profondamente percepibili nelle fortificazioni vicaresi.

Come definirebbe i tratti caratteriali della gente che vi abita e quali influenze hanno avuto la storia e il territorio?

C’è un grande attaccamento alle proprie radici, alla propria identità. Ci sono orgoglio e fierezza per la storia, le tradizioni e la bellezza di questi nostri luoghi. E’ difficile definire in poche parole i tratti caratteriali, perché il capoluogo e ogni località hanno sviluppato peculiarità e caratteristiche uniche, tutte da scoprire. A volte insieme alla Giunta e ai consiglieri, che provengono dalle varie zone del Comune, cerchiamo di trovare definizioni: ad esempio, “San Giovanni paese di artisti”, oppure “Uliveto patria di cavatori e navicellai”, ma i cittadini sono così eclettici e pieni di talenti e interessi che ci sembra tutto riduttivo. Metterei in evidenza solo tratti comuni molto positivi come la vivacità e il fermento associativo, la predisposizione verso gli altri, la voglia di fare e di mettersi a servizio.

Proprio la storia plurisecolare vi ha permesso di ereditare un ricco patrimonio artistico e culturale: quali sono le testimonianze più rilevanti?

Il territorio è un continuo scrigno. La Verruca, la Torre di Caprona, le cave, il fiume Arno, i monti, le dolcezze collinari, il Castellare, le Cateratte Ximeniane (nostro Luogo del Cuore Fai), le torri di Vicopisano, le mura fresche di restauro, San Jacopo, la Rocca, le antiche strade, i vicoli, il Palazzo della Vecchia Posta, la Via Crucis, la Pieve di Santa Maria, Palazzo Pretorio, la Rocca del Brunelleschi, i sentieri che si arrampicano sui monti: non riuscirei mai a elencare tutte le bellezze che arricchiscono la nostra terra. Si passa dall’atmosfera medievale a paesaggi mozzafiato in pochi secondi. A piedi o in bicicletta scopro sempre nuove suggestioni e mi innamoro di Vicopisano e delle sue località, come fosse la prima volta che le vedo, a ogni cambio di cielo o di stagione. Per non parlare della notte, quando si accende la nuova illuminazione a led delle mura e delle torri e si resta incantati. Parlo da Sindaco, ma soprattutto da cittadino che non vorrebbe vivere da nessun’altra parte e che desidererebbe riuscire a trasmettere questa varietà di bellezza a tutti.

Vicopisano è un gioiello medievale: quali sono le manifestazioni che allestite per rievocare il tempo che fu?

Quella che richiama più visitatori è la Festa Medievale, che nel 2017 festeggerà la sua ventiduesima edizione. La prima risale al 1996 e in questi anni la manifestazione ha acquisito importanza e ha visto aumentare i partecipanti per merito soprattutto del felice connubio tra lo splendore del centro storico di Vicopisano e l’efficace e attenta ricostruzione storica messa in atto dagli organizzatori. Lungo le strade del borgo e negli angoli più incantevoli sono dislocati taverne e mestieri, nella piazzetta davanti a Palazzo Pretorio si svolge la ormai celebre cena medievale durante la quale vengono servite pietanze cucinate secondo criteri e ricette dell’epoca. Si respira

nel fine settimana di festa e c’è la sensazione costante di trovarsi sospesi tra presente e passato.

Sindaco: quali sono gli onori e gli oneri della gestione amministrativa di un Comune?

Gli oneri semplicemente quelli che condivido con i miei colleghi Sindaci e Amministratori: poche risorse e maggiori esigenze e bisogni. Una comunità impoverita dalla crisi che ha necessità di sostegno e attenzione e l’urgenza contestuale di far quadrare II bilancio, stando In maglie molto strette. A volte vorrei fare molto di più, ma al momento non è proprio possibile. L’onore più grande invece è la possibilità di conoscere i cittadini, di ascoltarli, di raccogliere le loro confidenze, di stare loro vicino. Questo lo considero un grande privilegio.

E invece qual è il risultato pratico di cui va più orgoglioso?

Mi piace parlare al plurale, dire che siamo orgogliosi. Ci sono tante cose, basti pensare alla ex scuola musicale Giuseppe Verdi, il nostro Teatro, ristrutturato e restituito alla comunità nel 2014, ora gestito, dopo un bando, dall’Associazione “The Thing” e nel pieno della sua bella, ricca e varia seconda stagione. E poi il nido “Primo Volo”, a Lugnano, il sistema di mobilità ciclabile che collegherà tutte le località del Comune; il rafforzamento dei servizi educativi e sociali a fronte di una delle tassazioni più basse della zona, etc. Ma il risultato di cui sono più contento è l’unità, l’armonia, lo spirito di squadra al servizio dei cittadini che c’è in questo piccolo Comune. È sempre un piacere constatare come assessori, consiglieri e dipendenti lavorino instancabilmente per la comunità, riuscendo a colmare, con la dedizione e l’impegno, lacune nell’organico e risorse economiche, come ho detto prima, insufficienti.

Nello specifico, quali sono i progetti che lei e la sua Giunta avete in mente per il futuro?

Far sentire i cittadini al sicuro nelle loro case, ampliando il servizio di videosorveglianza, in collaborazione con le forze dell’ordine e le associazioni del settore. Rendere più sicuro il territorio anche dal punto di vista idrogeologico, nonostante le numerose criticità dovute al trovarsi stretti tra monte e fiume e ai molti corsi d’acqua. Abbiamo approntato diverse soluzioni per evitare problemi, in collaborazione con Acque, Provincia e Consorzi, ma molto c’è ancora da fare nonostante le esigue risorse. A metà dicembre ci sarà ii consueto incontro pubblico annuale con i cittadini per fare il punto insieme sulla situazione: il confronto è sempre molto utile per noi amministratori e per i tecnici. Nonostante le difficoltà non abbiamo mai ridotto le risorse per la scuola, per il sociale e per il tessuto associativo, che per noi sono la struttura stessa della società e grazie di nuovo al “Dicembre Solidale” renderemo questi sforzi ancora più evidenti. Vogliamo adottare un regolamento comunale per contrastare l’azzardo e tutte le patologie e le dipendenze legate a questo male sociale. Stiamo portando a compimento la pista ciclopedonale da Caprona a Vicopisano che consentirà a tutto il territorio di diventare “ciclabile”, anche in ottica di una forte attenzione all’ambiente che cerchiamo di concretizzare in molti modi: tra gli altri, andare a pulire il territorio noi stessi, insieme a cittadini e associazioni. Sono tante le sfide che stiamo cercando di realizzare in ambito turistico, tanti gli eventi culturali in programma: la nostra Biblioteca è una delle migliori e delle più attive della Provincia e il Consiglio per le Pari Opportunità sta promuovendo consapevolezza e progetti con risvolti sociali come la Banca del Tempo.

Quali attenzioni “politiche” avete nei confronti dei giovani?

Sono numerosi gli eventi e le iniziative pensati per loro, come Spazio ai giovani, di San Giovanni alia Vena, riconosciuto a livello provinciale e in crescita. Abbiamo promosso due corsi di formazione turistica gratuiti con esperti del settore e abbiamo co-finanziato e organizzato, di concerto alla Regione Toscana, un percorso di partecipazione durato sei mesi: “Bene (in) Comune” articolato in incontri e laboratori gratuiti sul territorio per mettere a disposizione anche dei più giovani, gratuitamente, risorse professionali per valorizzare e recuperare beni comuni abbandonati o inutilizzati sul territorio. I risultati sono davvero interessanti e ora stiamo entrando nella fase pratica, dopo aver approvato il regolamento in Consiglio Comunale.

Tre buoni motivi per visitare il Comune di Vicopisano?

Me ne vengono in mente così tanti. Direi autenticità, bellezza del patrimonio storico, artistico e architettonico e della natura, benessere e passeggiate a contatto con la natura. È un territorio che offre molto, anche come eventi, in ogni periodo dell’anno.

Cosa serve a Vicopisano per travalicare i confini provinciali e regionali ed essere conosciuta in ambito nazionale?

Vicopisano accoglie in sé le caratteristiche più belle della Toscana, già vengono turisti e visitatori da tutto il mondo e quest’anno sono aumentati. Crediamo in un turismo “sostenibile”, basato sull’accoglienza diffusa, su un’ospitalità che coniughi calore familiare e professionalità. Allo stesso tempo ci sono grandi progetti in divenire per travalicare più e meglio i confini: il recupero del Camminamento del Brunelleschi per collegare la Torre del Soccorso alla Rocca, l’apertura ai visitatori di un gioiello come la Torre dell’Orologio, il recupero delle Cateratte Ximeniane di San Giovanni alla Vena, la destinazione turistico-ricettiva di alcuni appartamenti dentro a Palazzo Pretorio, il rafforzamento del brand “Monte pisano” insieme agli altri Comuni del coordinamento e in sinergia tra pubblico e privato e tanti altri.

In chiusura, Sindaco: il Credito Valdinievole ha ampliato i propri confini mantenendo sempre ferma l’esigenza di privilegiare il territorio con le sue famiglie e le sue aziende: ritiene fondamentale la sinergia Comune-Banca?

Sicuramente sì, le banche legate al territorio, basate sulla relazione, sulla conoscenza, sulle soluzioni “su misura” per la clientela e i soci, sono fondamentali sia per il sostegno alle famiglie e alle piccole e medie imprese, con azione anticiclica che mira proprio a sostenere di più in tempi di crisi e difficoltà, sia per il sostegno a eventi e iniziative sociali e culturali che altrimenti non potremmo realizzare. Vivacizzando il nostro territorio, attirando più persone, visitatori e turisti, diamo anche l’opportunità al tessuto produttivo, agli operatori e ai commercianti di crescere e infatti, anche grazie ad alcune agevolazioni fiscali e a un bel lavoro di relazione, abbiamo accolto con piacere l’apertura di nuove attività commerciali e strutture ricettive, mentre altre sono ormai prossime all’inaugurazione.

 

Intervista rilasciata dal Sindaco Taglioli al Giornalista Francesco Gensini per il periodico del Credito Valdinievole