CHE TEMPO FA’

 

GIA’ PAGATO ANNI FA’

Un ragazzo molto povero faceva il venditore porta a porta per pagarsi gli studi di medicina.

Una sera si ritrovò molto affamato e senza soldi per acquistare del cibo. Decise così di chiedere da mangiare alla porta successiva. Quando bussò venne ad aprirgli una giovane donna e lui, imbarazzato, chiese solo qualcosa da bere. La ragazza andò in cucina e torno con un enorme bicchiere di latte. Il ragazzo lo beve avidamente e chiese: quanto ti devo? “Niente” rispose lei, “essere una persona generosa non costa nulla”. 

Il ragazzo la ringraziò con il cuore pieno di gratitudine e se ne andò. Anni dopo la donna si ammalò gravemente e andò in ospedale. Il ragazzo, che ormai era diventato un medico, appena la vide rimase impietrito. Riconobbe subito in lei la ragazza che lo aveva trattato con così grande gentilezza. Non le disse nulla, ma si impegnò per assicurarsi che l’intervento andasse bene. Dopo qualche settimana la donna, ormai guarita, ricevette il conto per le costose operazioni. Lo apri e, con sua grande sorpresa, vide un biglietto con su scritto:

“già pagato anni fa….. con un bicchiere di latte”.

 

V° Domenica di Quaresima   Lazzaro

         La resurrezione di Lazzaro ci ricorda la Resurrezione di Gesù e la nostra vita nova che si   è messa dietro le spalle una vita di peccato.

Viviamo in una società egoista permissiva, paganeggiante in cui la forza devastante del male si insinua nei rapporti umani a tutti i livelli. SìA volte vacilliamo, traballiamo, è normale; a volte addirittura cadiamo per terra perché non abbiamo visto un ostacolo. Lui ci vuole in piedi: ci mostra a cosa siamo destinati, alla vita. Bisogna allora che venga Lui a slegarci dalle nostre bende che si chiamano pigrizia…….

Con i ragazzi: uscirò fuori …..

Per i ragazzi: uscirò fuori dalle disubbidienze e dalle bugie per capire di più le ragioni degli altri

Per gli adulti: voglio rimuovere la grossa pietra della superbia, dell’avarizia, della gola, dell’ira, dell’invida per donare vita e gioia a….

Oppure: avrò maggior attenzione verso un vicino di casa, oppure verso quelli del                                                pianerottolo, o della porta accanto.

Preghiera di Roberto Laurita

Signore Gesù,

che cosa c’è di più ineluttabile, di più brutale della morte?

Lazzaro, il tuo amico, è già da quattro giorni nel sepolcro.

Non c’è proprio più nulla da fare.

Non resta che chinare il capo e sottomettersi agli eventi.

Ma tu, Gesù, sei venuto per questo:

per mostrarci che il tuo amore è più forte del potere della morte,

che tu sei la risurrezione e la vita.

Sì, Signore Gesù, la vita che tu ci doni fin da quaggiù,

fin da ora, è vita che sfida ogni morte, a partire dalla morte dell’egoismo,

della vendetta, della gelosia, del sospetto e del pregiudizio.

Tu ci offri la possibilità di un’esistenza nuova,

feconda di bene, di accoglienza, di misericordia e di tenerezza.

È questa vita che si dilata continuamente e trova la pienezza nell’eternità.

Lazzaro è morto, è nel sepolcro.

Ed è accaduto già da qualche giorno.

Avvolto nel sudario, fasciato dalle bende, il suo corpo si sta ormai disfacendo.

Ma tu, Signore, non puoi accettare che tutto finisca così,

che la morte dica l’ultima parola, che a vincere sia lei, ancora una volta.

Tu sei il Signore della vita e la morte vuoi combatterla, fino in fondo.

A costo di ferirti, a costo di spezzarti, a costo di cadere nelle sue mani.

Per questo tu risusciti Lazzaro, per questo lo richiami in vita,

per questo lo restituisci all’affetto delle sue sorelle e dei suoi amici:

perché si sappia che la morte, col suo carico di paura e di angoscia,

ha ormai le ore contate.

Sì, Signore, sono io questo Lazzaro, che tu vieni a liberare dai legami della morte.

Sono io, questo Lazzaro, strappato alla decomposizione del male,

sottratto alla disperazione, rigenerato ad una vita nuova.

Proprio per me, tu vai incontro alla morte,

perché possa splendere per sempre la Pasqua della vita eterna.

Preghiamo il Signore perché ci aiuti a rimuovere la grossa pietra della pigrizia che ci impedisce di vivere secondo il suo amore. 

Il nostro cammino quaresimale è al termine. Partecipiamo alla celebrazione penitenziale di Venerdì sempre alle 18 che vuole prepararci ad una buona confessione.

Una storia: il figlio cieco

PENSACI BENE…….PRIMA DI DARE DEI GIUDIZI.

Un padre aveva un figlio di 24 anni, stanno viaggiando in treno.

Il ragazzo guarda fuori dal finestrino e dice emozionato:“ Papà, guarda, sembra che gli alberi stiano volando all’indietro.” Il padre sorride amorevole. Una coppia, seduta vicino, si scambia uno sguardo di commiserazione per il comportamento infantile del giovane uomo. Poco dopo il figlio, con un grande sorriso sul viso dice: ” Papa, guarda di nuovo, le nuvole ci stanno inseguendo”.

Il padre sorride ancora. Ma la coppia incalza:“ Non dovrebbe far vedere suo figlio da un medico?” .

In risposta il padre sorride gioioso e dice: signori, lo abbiamo già fatto. E siamo appena usciti dall’ospedale. Mio figlio è nato cieco, ma oggi ha riacquistato la vista.”

 Pensaci prima di giudicare qualcuno e affibbiargli un’etichetta